Il breve romanzo è scritto in maniera semplice e con leggerezza, pur trattando argomenti importanti come gli insegnamenti di vita della cultura cinese; quindi non annoia mai e induce a meditare.
“Il saggio trova in sé la causa dei propri errori, il pazzo ne accusa gli altri.”
La signora Ming lavora nella toilette degli uomini del Grand Hotel di una moderna città cinese sviluppatasi a dismisura negli ultimi decenni. Al contrario di quanto si possa pensare, ella è una donna ricca di cultura e, grazie alle sue buone maniere, fa amicizia con un uomo d’affari francese, che saltuariamente utilizza la toilette “governata” da lei. Egli è invogliato a tornare ripetutamente, perché affascinato dalle fantastiche storie che lei racconta sui suoi dieci figli.
“Chiunque, anche il più sprovveduto dei turisti sapeva che da decenni, per tenere a freno lo sviluppo demografico, la Cina vietava alle coppie di mettere al mondo più di un figlio.”
Per tutto il romanzo si viaggia sul binario verità-menzogna; la curiosità di sapere dove si trova la prima e dove la seconda, induce il lettore a voler andare avanti nella lettura.
I figli della signora Ming sono personaggi singolari e nella loro particolarità portano gli insegnamenti della saggezza cinese.
“Trovate un lavoro che vi appassioni e non lavorerete un solo giorno della vostra vita.”
Il romanzo è un piccolo scorcio che mostra la vita moderna e globalizzata dei giorni nostri, legata comunque alla cultura passata di ogni singola regione.
SimonB
SimonBwww.ildiariodisimonb.comLetteratura, artee attualità.
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