Questo racconto/poesia è nato grazie a un’idea di collaborazione tra ASSI (Associazione Scrittori Svizzera Italiana) e la RSI (Tv della Svizzera italiana), che si intitola “Geografie di …”.
Agli autori dell’ASSI è stato chiesto di raccontare nel periodo COVID un luogo a loro caro che fosse situato sul territorio ticinese o comunque svizzero.
I racconti vengono letti e vanno in onda sulla Radio RSI/RETE DUE alle ore 15.15, uno ogni giorno dal 22.06.2020 al 31.07.2020. La regia è a cura di Alan Alpenfelt.
IL POSTO DEL CUORE letto e interpretato magnificamente dalla voce narrante di Anahì Traversi, andrà in onda Venerdì 24 Luglio 2020 alle ore 15.15.
Qui trovate il link ASSI/RSI Rete Due dove è possibile ascoltare le registrazioni di tutti i racconti della serie, in particolare il mio è il nr. 25.
Sotto il testo originale scritto da me.
IL POSTO DEL CUORE
È l’angolo dove ritrovare se stessi.
Lo cercavo e sapevo che mi stava aspettando.
Ognuno di noi lo desidera e, prima o poi, lo trova.
Non importa che sia meraviglioso, basta starci bene.
È la cronaca della nostra vita: la ricerca del proprio mondo.
Il desiderio di essere quello che siamo;
non sempre è facile in mezzo agli altri.
Il messaggio è chiaro, siamo in due: io e me stessa.
Il momento di stare bene con me stessa è questo.
E il luogo giusto è quello che ci fa riunire in armonia.
Le scelte della vita portano in giro per il mondo.
Approdata qui, l’ho cercato, l’ho voluto e l’ho trovato.
Non sarà perfetto, ma per me è quello giusto.
Poi i gusti cambieranno, le esigenze saranno diverse,
ma adesso non penso al futuro.
Ora assaporo questo mio angolo di pace.
Provare a descriverlo non sarà facile.
Trovare le parole giuste
sarà una sfida per trasmettere le mie emozioni.
Una comoda sedia, sotto una tettoia di legno scuro,
una tazza piena della calda tisana preferita,
un libro e una musica che suscita un enigma.
E poi lo sguardo che vaga e si allontana.
Perché qui siamo in alto, quasi par di volare.
Il lago è lì giù in basso, vasto, sinuoso, calmo.
E poi di fronte a me le montagne verdi, rocciose, maestose.
Ogni piccolo punto lontano è un insieme di vita.
Acqua, terra, cielo sono spettacoli della natura.
Fitti boschi, tortuosi sentieri, scorci misteriosi.
Barchette di pescatori, un traghetto che attraversa il lago.
Dall’alto posso osservare questo e molto altro.
La natura mi accerchia, la percepisco, la assaporo,
mi sento parte di tutto ciò.
Una volpe, in un giardino vicino, si accorge di me e corre via.
Un rapace urla e volteggia alla mia altezza,
scruta in cerca della preda, si alza e si abbassa
seguendo le correnti che lo sostengono.
Ammiro i colori delle azalee in primavera,
riempio i polmoni con l’intenso profumo dei gelsomini d’estate,
e l’odore dell’erba appena tagliata suscita ricordi d’infanzia.
Guardo l’orizzonte verso sud-est,
il sole mi bacia tutto il giorno, la pelle si scalda,
nasce il desiderio di tuffarsi nel verde-blu dell’acqua là in fondo.
Una delicata brezza muove i capelli,
mi accarezza, mi culla, mi coccola
e in punta di piedi mi sembra di volare.
Quando la sera arriva,
le cime rocciose si tingono di rosa
e le stelle si accendono una dopo l’altra.
La luna piena crea penombra tutt’attorno,
illumina il lago là in basso,
riflessi d’argento sottolineano le correnti d’acqua.
Nella valle, sulle sponde del lago,
pullula la vita frenetica,
io sono distaccata ma mi sento di farne parte.
Un treno passa serpeggiando laggiù e attraversa il lungo ponte,
le luci delle case si accendono, una musica lontana si diffonde,
osservo dall’alto quel brulicare.
Passano veloci le auto, sono lontane, piccole piccole.
Odo i rumori della tecnologia e i fruscii della natura,
le campane suonano allo scoccare dell’ora.
Scienza e natura, tecnologia e tempo,
sono parte di tutto questo
ma riesco ad avere una panoramica generale.
La nebbia in autunno avvolge tutto,
soltanto l’apice del campanile emerge a sud.
Di tanto in tanto la neve imbianca le palme d’inverno.
Le nuvole basse dopo un temporale
sono bianche e soffici, coprono il lago,
posso quasi toccare la loro morbidezza.
Sono nella dimensione giusta,
io e me stessa ci ritroviamo.
Osserviamo ciò a cui apparteniamo.
Lontana ma vicina,
fuori ma dentro,
fantastica ma reale.
Assaporo il mio tempo,
non penso più, immagino,
mi ascolto senza più paure.
Questo ho trovato,
sopra a tutto e in mezzo a ogni cosa,
pace, vita, luci ed equilibrio.
Questo è il posto del mio cuore,
la mia tana, il mio rifugio, il mio nido,
la mia rinascita, la mia sofferenza, la mia felicità.
Sognare, meditare, leggere,
scrivere, riposare, pregare, amare,
inventare, soffrire e poi rinascere.
È casa mia, a Carona,
sul lago di Lugano,
una terrazza sopra il mondo.
SimonB
SimonBwww.ildiariodisimonb.comLetteratura, artee attualità.
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