Quando si racconta l’intera vita di un uomo e si arriva fino alla fine,
sembra quasi di sminuirla, di toglierle il giusto valore. Viene da domandarsi perché e per cosa tutta quella fatica. Forse è meglio fermarsi prima per consegnare all’eternità ogni singola sua azione.
Il colibrì è Marco Carrera, che vive intensamente una vita fatta di strazianti dolori, di amori travagliati e di misteriose coincidenze. Ma lui, di natura molto simile a un colibrì, riesce, nelle difficoltà, a rimanere in aria fermo e immobile finché non gli sarà possibile riprendere a vivere veramente e a lasciare al mondo un uomo nuovo.
Ironico e diretto, scritto usando un linguaggio parlato, forbito ma pur sempre parlato, permette una piacevole lettura. L’uso dell’ironia lascia piano piano, nel corso della vita di Carrera, il posto alla tristezza e sembra quasi che l’autore voglia dire che ciò accade sempre nelle vite di ognuno di noi.
La forma scelta è quella epistolare. Lettere, email, ricordi che si alternano con salti nel tempo passato e anche futuro. I personaggi che interagiscono con Marco Carrera sono particolari, con forti personalità e contribuiscono attivamente a condizionare la sua vita.
Vincitore del premio Strega 2020, IL COLIBRÌ di Sandro Veronesi è edito da La nave di Teseo ed è anche un film.
Consiglio la lettura a chi ama sondare la vita reale.
SimonB
SimonBwww.ildiariodisimonb.comLetteratura, artee attualità.
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