IL CANTO DI ACHILLE di Madeline Miller – Recensione

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… “Una volta Chirone ci aveva detto che le nazioni sono la più sciocca invenzione dei mortali. “Ma se quell’uomo fosse mio amico?” Aveva chiesto Achille, …”O mio fratello? Dovrei trattarlo come uno sconosciuto?” “La tua è una domanda su cui si interrogano i filosofi” aveva detto Chirone. “Vale di più per te, forse. Ma lo sconosciuto è l’amico o il fratello di qualcun altro. Quindi, quale vita è più importante?” …
… Ora so cosa risponderei a Chirone. Gli risponderei che non c’è risposta. Quale che sia la tua scelta sarà sbagliata.

 

 

È la narrazione della vita di Achille raccontata dal punto di vista di Patroclo, suo amico e amante. La loro passione e il loro affetto furono forti come in un matrimonio d’amore ben consolidato. Tutti conoscono il poema dell’Iliade che narra le vicende della guerra di Troia ma questo romanzo è particolarmente attraente perché raccontato da un’angolazione diversa. Patroclo descrive la sua vita insieme all’eroe forte e invincibile e ne evidenzia l’aspetto più sentimentale e fragile. La loro unione è talmente inossidabile da condizionare l’esito finale della lunga guerra durata dieci anni.
Ma ciò che più mi ha colpito, è l’attualità dell’argomento: la guerra. In particolare il brano che ho riportato sopra è un dilemma che affligge da migliaia di anni gli uomini e che evidentemente non è stato ancora risolto, perché le guerre, le discriminazioni e le intolleranze purtroppo esistono ancora.
La nazione è la più sciocca invenzione dei mortali: è impressionante come questo concetto sia semplicemente vero. Eppure la società e l’evoluzione sul pianeta terra si basano su queste entità: le nazioni. Forse senza le nazioni si potrebbe vivere senza guerre.

 

 

 

SimonB

SimonB

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